arriva un komandante e il novara torna grande
2009-2016
La svolta del 2009 targata dal duo Sensibile-Tesser: dopo 33 anni la serie B diventa realtà
È il Maggio del 2009 quando viene ingaggiato il direttore sportivo Pasquale Sensibile, proveniente dal Palermo. Subito Sensibile sceglie il nuovo allenatore: Attilio Tesser. Si riparte dallo zoccolo duro del Novara di Borgo: restano Gheller, Ludi, Centurioni, Tombesi, Porcari, Evola, Bertani e Rubino.
La proprietà non bada a spese per costruire una squadra in grado di dare l’assalto alla serie B: tra i volti nuovi i portieri Ujkani e “Jimmy” Fontana, bandiera del Toro, il difensore centrale Lisuzzo dal Foggia, che a suon di prestazioni convincenti viene soprannominato “il sindaco”. Ma è soprattutto il reparto avanzato ad essere rinforzato con Motta, appena promosso in B con il Cesena, Rigoni, in rotta con la Ternana, e a stagione in corso il pezzo pregiato Ventola. Dall’Argentina approda un attaccante in prova: si chiama Pablo Andres Gonzalez e scriverà pagine di storia azzurra indelebili, a partire dalla rete in Coppa Italia a San Siro contro il Milan davanti a 13.000 tifosi giunti da Novara.
Proprio dalle prime partite di Coppa Italia si capisce che potrebbe essere l’anno buono. Gli azzurri sbancano Modena, Parma (a torneo iniziato anche Siena) e partono con i favori del pronostico anche in campionato. La squadra di Tesser infila subito tre vittorie, ingaggiando un duello con la Cremonese. L’allenatore vara il 4-3-1-2, che diventerà il marchio di fabbrica di una squadra straordinaria, che non perde mai. La prima sconfitta arriva addirittura il 18 aprile 2010 a Benevento, nella sfida che rappresenta il primo match point promozione. Ma è una sconfitta indolore: la domenica successiva, 25 aprile 2010, il 3-3 casalingo con la Cremonese sancisce il ritorno in B dopo 33 anni di attesa. E i ragazzi di Tesser si mettono in bacheca anche la Supercoppa battendo il Portogruaro. Il sigillo ad un’annata indimenticabile.
Doppia storica promozione: a distanza di 55 anni è di nuovo serie A
Nessuna rivoluzione dopo il salto di categoria. Sensibile e Tesser scelgono di confermare quasi in blocco il gruppo che ha stravinto la C operando pochi innesti, solo due nell’undici titolare: Marianini (dall’Empoli) e lo svizzero Morganella (dal Palermo).
E la squadra ripaga ampiamente la fiducia, candidandosi a diventare la vera sorpresa della serie B, trascinata dai gol della coppia Gonzalez-Bertani e dalla classe di Rigoni. Il Novara gioca e incanta mezza Italia, balzando in testa a fine ottobre e laureandosi campione d’inverno a pari punti con l’Atalanta.
Un ritmo forsennato che rallenta nella seconda parte del campionato: la squadra di Tesser subisce la rimonta del Siena di Conte, che va a prendersi il secondo posto per la serie A, e chiude terza, la posizione migliore per affrontare i play off che dovranno indicare la terza squadra promossa. Agli azzurri basterebbero quattro pareggi: la semifinale di andata in casa della Reggina termina 0-0, ma nel ritorno al “Piola”, il 5 giugno 2011, si affacciano i fantasmi dell’eliminazione. La doppietta di Bonazzoli ribalta il gol iniziale di Bertani. Sembra finita, fino a quando al 90’ Marco Rigoni con un gran destro al volo dal limite dell’area firma l’ormai insperato 2-2 facendo esplodere lo stadio. È finale con il Padova, che ha eliminato il Varese.
In terra veneta l’andata si chiude ancora con un nulla di fatto (0-0). Il verdetto è rimandato alla gara di ritorno, in programma al “Piola” il 12 giugno 2011. Il protagonista, stavolta, è l’argentino Gonzalez: dapprima fa espellere Cesar, poi trasforma la successiva punizione. La serpentina di Rigoni abbatte definitivamente i biancoscudati (2-0) in una serata trionfale che fa impazzire la città: dopo 55 anni il Novara è di nuovo in serie A.
Il sogno serie A dura una sola stagione
Subito dopo aver raggiunto lo storico traguardo è tempo di saluti: Sensibile si trasferisce alla Sampdoria e Gonzalez al Palermo. La famiglia De Salvo si affida ad un nuovo direttore sportivo, Pederzoli, e mette nelle mani del confermato Tesser una squadra profondamente rinnovata con alcune scommesse, soprattutto in attacco, come il giapponese Morimoto.
Ma grazie al collaudato gruppo rimasto il Novara ha un buon impatto con la serie A: pareggio all’esordio a Verona contro il Chievo e soprattutto vittoria (3-1) al “Piola” sull’Inter firmata da Meggiorini e dalla doppietta di Rigoni, che a fine stagione arriverà in doppia cifra.
Ma le difficoltà si materializzano con il passare delle settimane e portano alla decisione più dolorosa: il 30 gennaio 2012, con la squadra ultima in classifica, viene esonerato Tesser. Al suo posto la società chiama Emiliano Mondonico. Intanto, nel mercato di riparazione, sono stati inseriti un paio di attaccanti di spessore come Mascara e Caracciolo. Proprio l’Airone regala un’altra gioia ai tifosi, segnando il gol che permette al Novara di passare (1-0) a San Siro, ancora contro l’Inter. Ma l’avventura di Mondonico dura solo sei partite e termina bruscamente anche quella di Pederzoli, sostituito dal vice Giaretta: dopo la sconfitta di Bologna viene richiamato in panchina Tesser. Gli azzurri provano la grande rimonta, ma il 2 maggio 2012, nonostante il 2-2 a Firenze, retrocedono matematicamente in serie B. Una retrocessione a testa alta, accolta dagli applausi scroscianti dei tifosi dopo l’ultima gara casalinga contro il Cesena, prima del congedo finale al “Meazza” contro il Milan.
La stagione della remuntada seguita da una dolorosa retrocessione
La ripartenza è scioccante. Il Novara ricomincia dalla serie B con una penalizzazione in classifica, inflitta alla società per il coinvolgimento di alcuni giocatori nello scandalo calcioscommesse. Tesser accetta di proseguire la sua avventura alla guida degli azzurri, ma i risultati non arrivano e la squadra precipita sul fondo. Il Komandante viene esonerato per la seconda volta e, dopo un breve interregno di Gattuso, viene ingaggiato il toscano Aglietti. La stagione 2012-2013 è quella della famosa “remuntada”, innescata dai gol dello svizzero Seferovic e dalle magie del talentuoso portoghese Bruno Fernandes. Il Novara risale fino al quinto posto e torna a giocarsi i play off, persi poi in semifinale con l’Empoli.
In quella successiva, però, precipita in serie C dopo la sconfitta nel doppio spareggio play out con il Varese.
Pronta risalit in B e vittoria eclatante al “San Nicola” di Bari
Si trova la forza per progettare la risalita immediata. Nel 2014-2015 sotto la guida di Mimmo Toscano vince il campionato grazie al ritrovato Gonzalez, al bomber Evacuo e a Corazza, che mette la sua firma sulla promozione con il gol vittoria (1-0) nell’ultima gara di Lumezzane.
Nel 2015-2016 la squadra allenata da Marco Baroni va a giocarsi ancora i play off e compie un’impresa che resta scolpita negli annali: il 4-3 al “San Nicola” di Bari emoziona i tifosi azzurri, ma il sogno si chiude nella doppia semifinale contro il Pescara. È l’ultimo colpo di coda della gestione targata De Salvo.