Fabio Enzo

Cavallino , 22 maggio 1946
San Donà del Piave, 11 gennaio 2021
Presenze: 67
Reti: 27
Un bomber con la valigia in mano, non solo per aver percorso l’Italia intera approdando in ben 18 società ma perché da giovane protagonista nella Roma, faceva il pendolare fra la capitale e New York.
“Avevo conosciuto una hostess e andavo a trovarla in aereo”. Era così, Fabio, guascone, generoso, un po’ fuori, come ammetteva allora. A Roma, dove scopre la popolarità per via di un gol che gli fa vincere il derby con la Lazio, viaggia in centro con una scimmietta in spalla.
Buono, buonissimo, fuori dal campo, dentro si trasforma. Passerà alla storia con il record di 64 giornate di squalifica. Una volta rimedia una multa di 200 mila lire per un rigore eseguito di tacco quando giocava a Cesena.
Centravanti di sfondamento, è stato in giro per l’Italia sedici anni. A Novara, Tarantola lo cedette al Taranto ma voleva trattenerlo poi a fine carriera “C’era Parola, l’allenatore più grande di tutti. Volevano darmi un posto da fattorino in banca. No, me mancherebbe el fià. Io ho bisogno di muovermi all’aperto. Ci vada il ‘Nini’ in banca. Così sono tornato a Cavallino a fare il cameriere, il giardiniere, il factotum in albergo un lavoro come voglio io: libero”.
Spirito davvero libero questo campione che ha scritto anche un libro “Una vita sopra le righe”. Era così Fabio immancabile alle ricorrenze anche con i suoi tanti amici novaresi.
Se l’è portato via il Covid. Ricoverato all’ospedale di Jesolo nel dicembre 2020 è morto, dopo un mese, a San Donà di Piave.